Affrontiamo la tematica del disturbo del comportamento alimentare (anoressia e bulimia); creando una rete di supporto per chi vive questa malattia. Soffrire di un disturbo del comportamento Alimentare non è un capriccio, uno stereotipo legato al mondo della moda, ma sono vere e proprie malattie che hanno radici profonde , disagi psicologici che influenzano in modo esponenziale la vita di chi ne soffre e le loro famiglie. Chi ne soffre si trova molto spesso a vivere in silenzio la propria malattia, isolandosi e creando di conseguenza un vuoto , una paura e sensi di colpa ancora più grandi. Le persone che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare sono spesso malati invisibili agli occhi di estranei e spesso anche a quelli dei familiari, incapaci di “vedere” e capire, paralizzati dall’inadeguatezza, dalla paura e dalla vergogna, una vergogna che allontana e non consente di chiedere quel giusto aiuto che ragazzi e familiari hanno diritto di ricevere. E’ invece fondamentale il ruolo della famiglia e degli affetti più stretti nella cura e prevenzione di questa patologia. Sportelli di primo ascolto rivolti ai Famigliari/amici di chi soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare.. Per far comprendere che la persona che soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare va indirizzata a chiedere aiuto ad un Centro specializzato nei D.C.A.
Tutto il pane del mondo
.Cronaca di una vita tra anoressia e bulimia di De Clercq Fabiola
Una storia di anoressia e bulimia scritta in prima persona dall’autrice Fabiola De Clercq.
Una malattia che ha colpita la scrittrice fin dalla tenera età.
È proprio ciò che rende questo lavoro diverso dai tanti libri dedicati all’argomento. Infatti, rispetto a studi scientifici-psicologici sull’anoressia, Fabiola De Clerq ha preferito mettere in mostra le fasi salienti della sua vita per focalizzare l’attenzione sull’interiorità del malato e sul vissuto che porta all’anoressia.
L’autrice oltre al disturbo psico-fisico della già citata anoressia, ha sofferto anche di bulimia. Una malattia diversa nei modi e nelle caratteristiche, ma che porta allo stesso grado di autodistruzione del più celebre disturbo alimentare.
PARERE PERSONALE: Veramente un racconto molto forte.
Non per quello che c’è scritto, una ragazza che cerca di farsi del male non mangiando, ma per l’emozione e la sofferenza che traspare dalle parole.
Un racconto partecipato da parte del lettore che trova forse troppo brevi quasi 100 pagine di storia. Un buon racconto autobiografico.
Edito da Bompiani
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