Affrontiamo la tematica del disturbo del comportamento alimentare (anoressia e bulimia); creando una rete di supporto per chi vive questa malattia. Soffrire di un disturbo del comportamento Alimentare non è un capriccio, uno stereotipo legato al mondo della moda, ma sono vere e proprie malattie che hanno radici profonde , disagi psicologici che influenzano in modo esponenziale la vita di chi ne soffre e le loro famiglie. Chi ne soffre si trova molto spesso a vivere in silenzio la propria malattia, isolandosi e creando di conseguenza un vuoto , una paura e sensi di colpa ancora più grandi. Le persone che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare sono spesso malati invisibili agli occhi di estranei e spesso anche a quelli dei familiari, incapaci di “vedere” e capire, paralizzati dall’inadeguatezza, dalla paura e dalla vergogna, una vergogna che allontana e non consente di chiedere quel giusto aiuto che ragazzi e familiari hanno diritto di ricevere. E’ invece fondamentale il ruolo della famiglia e degli affetti più stretti nella cura e prevenzione di questa patologia. Sportelli di primo ascolto rivolti ai Famigliari/amici di chi soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare.. Per far comprendere che la persona che soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare va indirizzata a chiedere aiuto ad un Centro specializzato nei D.C.A.
QUESTA NON SONO IO
Anoressia e Bulimia un’esperienza per capire
Di Laura Bandoli La protagonista ,
Laura, si esprime attraverso un diario , una raccolta di pensieri annotati che mettendo a nudo la parte più intima vuole aiutare le persone a comprendere cosa significhi soffrire di Disturbi del Comportamento Alimentare, a capire i sentimenti e le paure di chi ne soffre.
Un diario che scandisce lo scorrere di alcune giornate all’interno della Comunità, la paura di affrontare i pasti, i conflitti interiori per cercare di scavare a fondo su se stessa ma anche per cercare di contrastare la malattia, il diavolo .
Scrivendo e riflettendo Laura comprende quanto e troppo dolore abbia sconvolto la sua vita e quella dei suoi famigliari, quanto la malattia le abbia sottratto, ma anche quanta vita ancora la aspetti.
Nel suo lungo percorso per contrastare la malattia Laura riesce elaborare molti aspetti negativi e ad estrapolare quelle piccole cose od emozioni che possono averla fatta gioire e farle nascere dentro una grande forza e volontà che la aiuteranno nel riprendersi la vita : “Ce la posso fare” , “ Ho diritto di essere felice”.
(Laura è un nome di fantasia, usato perché a suo tempo l’autrice , Daniela Bonaldi, non era ancora pronta a presentarsi al pubblico. Adesso Daniela invece si presenta con il suo vero volto, il volto di una persona che attraverso diverse iniziative cerca di sostenere chi soffre di queste malattie e per sensibilizzare le persone su questa tematica)
CURCU & GENOVESE
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